domenica 17 marzo 2013


Questione di piedi.





Piedi nudi, come sempre. Gambe accavallate. Libro aperto sulla scrivania. Ti cade la penna, ti chini a raccoglierla e l’occhio si ferma sul segno rosso che ancora ti fa compagnia nella parte interna del piede. Probabilmente non se ne andrà mai, e forse un po’ lo speri. E’ una cicatrice di un’ampollas, come la chiamano gli spagnoli, la prima ampollas delle undici che alla fine del Cammino popolarono i tuoi piedi. Questa però è speciale, un amico perrogrino le regalò più di un cerotto, poi venne inondata da del betadine...ecco, in quel momento ebbi un’apparizione!!!. E poi quanti passi con questi piedi, tanti, tantissimi, talmente tanti che la prima cosa che facevi appena raggiunto l’albergue era quella di cercare un corso d’acqua, una fontana, un laghetto per immergere la carne bollente nell’acqua più ghiacciata. 

Il pediluvio, il pediluvio è un rito antico della tua esistenza, nato quando avevi circa otto o nove anni. Ogni mattina, non appena la casa si svuotava, i tuoi piedi finivano nel bidet, accompagnati da un getto di acqua rigorosamente bollente. Relax. Questo rituale è stata la principale causa di corse dai tempi olimpici verso la piazza e pullman mai presi. 

La corsa, la corsa, tuo sport prettamente estivo, è tutta una questione di piedi. Tallone- avampiede, tallone-avampiede, tallone-avampiede...ciò che importa è quindi avere dei talloni e degli avampiedi in buono stato.

Quanto ai talloni, il tallone sinistro fu affetto da una brutta, orribile verruca, più di dieci anni fa... ancora non sai se era più brutto quel batterio o la cicatrice che ti è rimasta. Quante maledizioni lanciasti contro quella dannata piscina, ed altrettante al medico che ti scavò un un buco di quasi un centimetro sotto il piede!

Gli avampiedi, gli avampiedi sono manifestazione di un male oscuro fino a pochi mesi fa, conosciuto poi come “alluce valgo giovanile”. Ci sono voluti un medico di base, un osteopata, due ortopedici, radiografie e risonanze magnetiche per scoprire di avere un piede pronato che porta l’infiammazione di un nervo durante gli allenamenti di kick boxing.

La kick boxing, una vera e propria droga, droga i quali effetti collaterali si riversano soprattutto sui tuoi “piedini”, vesciche di ogni colore: gialline, blu, viola e rosse, che quando spuff, scoppiano, lasciano posto a quella bella carne viva, viva perchè ad ogni passo ti ricordi di averla. Ma non puoi farne a meno e ci saltelli sopra sa vera e propria masochista.

E per ultime le dita. Ebbenesì, anche loro sono vissute, hanno una storia da raccontare. 

L’alluce è un veterano, sin dalla nascita per evitare fastidiose unghie incarnite era accerchiato da un filo di cotone, diventato adulto ha dovuto fare conoscenza anche con il podologo, ahimè! Ma non è tutto, il pollicione, quasi due anni fa, fu la star indiscussa della tua estate post maturità, con un’unghia squarciata a metà, carne tumefatta, e il compagno anulare anche lui provato dall’ira funesta di cavalletto di un motorino troppo pesante! Un’estate con un piede da rimorchio...rimorchio in tutti i sensi!

Piedi piedi...utili, indispensabili, ma un po’ troppo problematici!

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