giovedì 7 marzo 2013


UNA MIMOSA...



Se fossi un uomo non vorrei mai credere agli ultimi dati della Commissione Affari Sociali, che mostrano come tra le 50 000 e le le 70 000 donne, anche minorenni, vendono il loro corpo, mi farebbe schifo! Se fossi un uomo prima di un’erezione penserei al trascorso di queste donne, penserei al fatto che sono state sottratte dal loro paese d’origine con l’inganno di trovare un buon lavoro in Europa, spesso da un amico di famiglia o comunque da un uomo di fiducia. Se fossi un uomo prima di un’eiaculazione penserei alle minacce, violenze e ripercussioni sulla famiglia che tali donne sono costrette a subire se si ribellano a questa forma di schiavitù. Se fossi un uomo avrei vergogna a consegnare del denaro a quella donna guardandola negli occhi. 

Una mimosa, se fossi un uomo non regalerei una mimosa soltanto a mia moglie o alla mia ragazza, se fossi un uomo riempirei le braccia di questo fiore di campagna e ne regalerei un rametto ogni prostituta!

Donna, da donna non posso che pensare a questo male che affligge sempre più donne in tutto il mondo proprio nella Giornata Internazionale della donna.
Donne, donne che hanno lottato per i propri diritti marciando in massa a San Pietroburgo nel 1917, per poter essere libere, libere ed euguali agli uomini nei diritti, donne che ancora nel 2013, invece, sono schiave, senza identità, senza diritti! 
Donne che, silenziose, trascorrono giorni, mesi, anni, sul ciglio della stada... donne che in queste condizioni non sono donne!!

Una mimosa, da donna regalerei una mimosa ad ogni donna sfruttata, da donna cercherei di porre luce su questo argomento, questo perchè l’economia insegna che c’è offerta quanto più cresce la domanda! Da donna avrei schifo a fare del sesso o dell’amore con un uomo che si è approfittato di queste donne!

Una mimosa, inizierei con il regalare una mimosa

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