sabato 2 marzo 2013


"Vada con il Dottor..."



Luglio, post Maturità: “ Finalmente il mio cognome non sarà più un numero dall’ 1 al 10, avrò quello che mi merito!”

Ingenuo, ignori quel che realmente ti aspetta...

Tu non sarai mai più un numero, ma il tuo libretto sì, un numero dal 18 al 30!

Ed ancor più triste sarà il momento in cui ti renderai conto che il frutto di pomeriggi passati chino sui libri, di  serate trascorse con la lampadina della scrivania accesa ed un tazzone di  caffè accanto, di insulti di amici perché hai rinunciato ad andare a ballare per poter ripassare ancora una volta l’argomento che mai ti chiederanno, dipenderà unicamente dalla fortuna che avrai il giorno dell’esame. 
Le proverai tutte: comprerai il braccialetto, o addirittura l’elefantino, dall’amico marocchino all’ingresso dell’Università; qualsiasi sia la condizione del tempo,cercherai disperatamente quadrifogli nella lingua di prato davanti all’ingresso principale; chiederai a tua nonna, alla zia di tuo padre ed alla prozia di tua madre di accendere dieci ceri; o addirittura calpesterai una profumatissima cacca di cane ... e tutto affinché la faccia dell’assistente che ti interrogherà sia umana!

Prima che il professore pronunci il tuo nome ti informi con coloro che hanno già ricevuto il verdetto finale sulla natura degli Assistenti, quali domande hanno fatto, quali argomenti prediligono e se essenzialmente sono “stronzi”.
A quel punto inizi a sperare, inizi a sperare di avere un po’ di fortuna, un po’ come quando al Liceo pregavi in arabo che il professore interrogasse il tuo compagno di banco piuttosto che te!

“Rossi”, ecco, è arrivato il tuo momento, “ vada con il Dottor....” il professore si guarda intorno, cerca un’assistente che abbia appena accompagnato il suo oppresso a firmare il voto sul registro, e tu intanto o sei imbalsamato o muovi così talmente tanto la testa a destra e a sinistra in cerca del volto del tuo interlocutore per la prossima mezzora che rimani intontito. “Bianchi” e con un movimento del braccio ti indica la direzione che dovranno prendere i tuoi passi.

Vuota, in quel momento la tua testa è vuota, ma pesantissima. “Buongiorno” , porgi il tuo bel libretto azzurro all’assistente, consapevole che il tuo destino è ormai segnato.
Se sei una donna e l’assistente che ti siede davanti è un uomo, ritieniti fortunata, e se sei anche una bella ragazza ed hai studiato, beh...hai vinto! Se sei un uomo: palla al centro e fischio d’inizio, la partita è alla pari, sai che se riuscirai a fare il simpatico e spostare il discorso su calcio e politica ( ovviamente da buon intenditore dovrai  intuire da che parte tira il vento...altrimenti EVITA!) potrai cavartela amabilmente. 
Assistente donna e studente uomo è un’incognita. Ovvio è che se sei un gran bel ragazzo puoi stare tranquillo, lo stesso vale se sei simpatico. Ma se Madre Natura non è stata clemente con te, non conferendoti queste doti beh, sai che dovrai essere molto ma molto attento! 
Se sei donna, e Lei è donna, inizia a piangere! Neanche tua madre quando ti proibì di uscire con gli amici perché avevi girato la chiave nella serratura a mezzanotte e zero uno, anziché a mezzanotte in punto, ti sembrerà così stronza... Sai che tutto quello che dirai verrà ulteriormente specificato, sai che dovrai ricordarti tutti gli articoli a memoria, ma soprattutto sai che se la donna con cui stai parlando sta attraversando il periodo in cui è particolarmente soggetta all’influenza lunare, è finita! 

Oltre che dall’assistente, sai che sarai condizionato dal Documento ufficiale di riconoscimento universitario, alias, il libretto. Sarà un pericoloso moltiplicatore in positivo o in negativo, del voto che la tua controparte vorrà darti. 

Ti rendi conto che l’importanza delle informazioni ingurgitate in preparazione dell’esame è minima, ti rendi conto che è più importante avere una buona strategia di combattimento che dei soldati fortissimi, ti rendi conto che è soprattutto un gioco psicologico dal quale dovrai assolutamente uscirne vincente, o quanto meno perdendo dignitosamente. 

Infine sai che tutto si concluderà con una stretta di mano ed una firma ( si spera ), ma più di ogni altra cosa, prima di correre nel chiostro principale a fumare, sai che ti dovrai ricordare, in ogni caso, di tranquillizzare la prossima vittima!

E...buona fortuna, anzi, buon assistente!


1 commento:

  1. Purtroppo tutto vero, questa è la realtà che Ci fa campire che nelle università, come nelle altre scuole, la meritocrazia é inesistente, la preparazione é inadeguata ed i professori e assistenti piuttosto che far crescere una persona la distruggono. Da buoni italiani preghiamo solo nel momento del bisogno, ci appelliamo alla fortuna o al caso, anche se siamo consapevoli che non esiste. Un giorno verremo veramente misurati per quello che valiamo e colei che ci misurerà sarà la nostra coscienza. Il requisito fondamentale di ogni professore,assistente ma anche di ogni persona al mondo, dovrebbe essere l'umanità e saper interpretare le situazioni, invece, come nella politica, si parte sempre per partito preso, con pregiudizi inutili e valutando una persona senza conoscerla. Non chiamatemi giovane, non chiamatemi contestatario, non chiamatemi choosy, sono solo un ragazzo deluso che ha tanta voglia di cambiare il sistema.

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