EL CAMINO DE SANTIAGO, EL CAMINO DE LA VITA!
Quell’aria fredda sulla faccia appena fuori dal rifugio e i primi passi con la prima luce del giorno accompagnano i silenzi dei primi chilometri.
Ripensi al sassolino nella scarpa che avevate tu e Benedetta quando decideste di partire insieme lo scorso anno. Ripensi alla fortuna che avesti ad incontrare Marco, Andrea, Carim ed Andrea che con la luce dei loro occhi mentre parlavano, ti convinsero a leggere anche la prima parte di quello che è “El Camino de la Vita”, vivendolo partendo dall’inizio, da Saint-Jean-Pied-de-Port. Mai smetterai di ringraziarli. Ripensi ai motivi emersi, visibili, dicibili che ti hanno portato ad intraprendere quest’avventura, ma, solo lungo il Cammino hai potuto scoprire la sorgente segreta, sommersa nel profondo cuore, per cui sei partita: un Immenso desiderio.
Quel fascio di luce che pian piano si leva da Oriente ed accarezza il tuo visto, il sole, che per un mese non ha mai tardato a levarsi per illuminarti la giornata.
Il sole che ti ha scaldato il cuore, sciogliendo vecchi rancori inutili e dannosi, quando sono tornati alla mente pensieri aggrovigliati.
Quella fonte di acqua fresca, pronta a dissetarti quando le labbra sono arse dalla sete. Ma quella sete, quella del cuore, dell’anima non può essere soddisfatta dalla sola acqua.
Quel desiderio autentico di amare e di essere amati, il bisogno di essere riconosciuti per quello che siamo così come siamo e non per quello che facciamo.
Quel bastone che ti sorregge e ti accompagna da centinaia di chilometri sostenendomi nei momenti di sconforto e percuotendomi quando stavi sbagliando. Quel bastone che sono i tuoi compagni di viaggio, i tuoi amici pellegrini, Daria, Daniela, Lorenzo, Marco, Laura, Alessio, Mathieu, Saverio, Annalisa... la “Compagnia del Riso”
Quei pellegrini, sconosciuti e silenziosi, che arrivano da ogni angolo del pianeta e camminano con te, inseguendo una freccia gialla, l’amarilla! Quei pellegrini che conoscono più il verbo dare che avere, e sempre allietano i miei passi con il suono “Buen Camino”!
Quei passi che ti allontanano dal passato e si dirigono verso il futuro insegnandoti che si guarda indietro soltanto per vedere la strada percorsa!
Quel sentiero lungo e infinito, tra i boschi della Navarra, i campi di grano e girasoli delle mesetas e poi in montagna...ma con una sola direzione: la Felicità! Ma la vera felictà, quella che ti porta ad abbandonare uno star bene mediocre, tranquillo, ma non entusiasmante. Quella felicità per cui il sorriso è puro, senza filtri, senza pensieri, perchè è il cuore che parla, non la mente!
Quella Cattedrale, che ad un tratto ti appare davanti agli occhi, quella cattedrale che è stata la tua meta sognata e desiderata per un mese di cammino, per 800 km. Quella Cattedrale che ti ha fatto piangere, piangere di felicità, di contentezza. Piangere senza vergogna.
Quell’Oceano, immenso, increspato, che ti ha impedito di andare avanti a camminare. La fine del Cammino, la fine della Tierra.
Questo è il cammino di Santiago, tante piccole, piccolissime cose che formano un qualcosa di straordinario, di inimitabile. Tanto gioca la poetica dell’inneffabilità. Nessuna parola, nessun racconto potrà mai descrivere ciò che è. E’ irrazionale...è il linguaggio del cuore.

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