mercoledì 11 marzo 2015

GRANDI DONNE

Con tre giorni di ritardo rispetto a quella che è la data convenzionale della “Festa della Donna” voglio parlarvi di alcune donne straordinarie che ho avuto la fortuna di incontrare in questi anni.
l’11 di marzo è una data del tutto casuale, non porta con sé alcuna rivendicazione. In ordine di “apparizione”, ma non certo di importanza...

Minuta, nemmeno tanto alta, ma appena la sua voce risuonava nel megafono dell’oratorio, tutti  zittivano, Suor Anna. Suor Anna aveva  il potere magico di riuscire a far camminare per ore e ore più di trenta ragazzini per i sentieri di montagna. La Sghesa, così la chiamavamo, gestiva due oratori, e lei, insieme al fenomenale Don Alberto sono riusciti, per il tempo in cui sono rimasti a Garbatola e S. Ilario a far miracolosamente collaborare le due Frazioni. Per chi non conoscesse questa realtà, è un po’ come aver convinto Tom a giocare insieme a Gerry! Quanta pazienza, quanta pazienza nel cercare di responsabilizzare noi “bambini”, tanti piccoli compiti che dovevano essere portati a termine...che ci hanno fatto diventare grandi. 

Maestra di danza per le bimbe, insegnante di sci durante le vacanze sulla neve, e poi di prezioso aiuto prima dell’esame di diritto processuale civile. La Raffa. Quando ero piccola volevo diventare come lei. Era un mito: la donna tuttofare, spigliata, sbrigativa e solidale. A costo di arrivare stremata, una mano era sempre tesa verso chi aveva bisogno. 
Forse è un caso, o forse no...ma il desiderio di studiare Giurisprudenza l’ho sempre avuto. Lei è Avvocato. 

Cristina, Francesca e Ursula. Due italiane e una tedesca. Tre donne di mezza età, tre camminatrici, tre pellegrine. Tutte e tre partite sole, con la famiglia a casa che le attendeva. 
Cristina era sempre la prima a lasciare l’albergue, camminava sola, lentamente, ma pian piano è arrivata a Santiago, 800 km a quasi cinquant’anni, e fuori allenamento. E’ arrivata a Santiago prima di noi! 
Francesca l’ho incontrata il primo giorno del Cammino del Norte, non riuscivo a starle dietro da quanto camminava veloce. Un giorno ha iniziato a farle male una gamba, non ha mai mollato, ha continuato a camminare e ci ha seminati. 
Ursula, Ursula è una forza della natura, appariva e scomapariva, voleva l’Oceano, e camminava finché i suoi piedi non erano bagnati dalle onde salate, voleva addormentarsi sotto le stelle, e barattava un letto per un posto in tenda. Pillole di saggezza davanti ad una birra, due noccioline ed un drummino scroccato. Che donna! 


Loro, loro sono le Donne alle quali voglio dedicare questo ormai trascorso 8 marzo. Loro sì, sono Donne, delle grandi Donne! 


( Ursula sulla Spiaggia di Finisterre, alla ricerca della concha) 

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