sabato 28 marzo 2015

IL PIACERE DI NON RISPARMIARE TEMPO 

Mercoledì - ma potrebbe essere anche venerdì lunedì, giovedì o martedì -  ore 8.15, Cadorna - Milano - Metro MM1: grigio
Fiumi di persone con il capo chino ( forse per essere aerodinamici, spero!) corrono dalla stazione dei treni o dalle fermate degli autobus al metrò. 
Corrono, corrono con le loro valigette, le loro borse, i loro zaini senza badare a niente, fuorché l’orologio.
Corrono, corrono così velocemente che “l’immissione” in questo torrente in piena ricorda “l’entrata” nel salto della corda. 

Corrono, corrono... MA per quale motivo corrono? verso dove corrono? a cosa pensano mentre corrono? 



Questa cruda immagine rievoca i “Signori grigi” personaggi di fantasia descritti da  Michael Ende in un suo splendido libro che ebbi la fortuna di leggere da piccolina: “Momo”. 

I “Signori Grigi” si dicono agenti della “cassa di risparmio del tempo”, convincono un sempre maggiore numero di persone sull’utilità di risparmiare tempo, poiché questo verrebbe restituito con gli interessi dopo il sessantaduesimo anno di età. Ma è una menzogna, il tempo risparmiato fornisce ai “Signori Grigi” la materia vitale: essi possono condurre un’esistenza parassitaria alle spalle degli altri uomini. 
I bambini, le passioni, gli hobby sono sempre più trascurati, e il tempo diventa sempre più “produttivo”, le tasche diventano sempre più piene...
...così la società muta, si trasforma, senza che alcun controllo democratico possa bloccare l’avanzamento del potere economico. Solo la piccola  Momo ed un gruppo di uomini si oppongono. 

Consumare il tempo vuol dire vivere vuol dire consumare la qualità vitale, risparmiare il tempo - sopravvivere - spegne la vita e distrugge il tempo!

Ben venga la  “Banca del Tempo”, ma una “Banca del Tempo” diversa da quella dei “Signori Grigi” e più simile al fenomeno mondiale nato nelgi anni ’80 in Inghilterra. Non una “Cassa di risparmio del Tempo” che calcola in ore, minuti e secondi il tempo sprecato dalle persone in attività diverse dalla produzione, per mettere a profitto tutto il tempo libero, MA una banca solidale, una banca basata sulla disponibilità a scambiare gratuitamente le diverse competenze di ciascuno avendo come misura di scambio il tempo. Ogni ora impiegata per aiutare il vicino di casa a traslocare, o a fare ripetizioni di latino, verrà restituita in disponibilità degli altri. 

Non più persone che corrono, scattano verso il massimo profitto, ma uomini, donne, che vivono, non sopravvivono! 

Come voi avete occhi per vedere la luce e orecchi per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell’arcobaleno o il canto dell’usignolo per un sordo.”

( Momo - Michael Ende) 

mercoledì 11 marzo 2015

GRANDI DONNE

Con tre giorni di ritardo rispetto a quella che è la data convenzionale della “Festa della Donna” voglio parlarvi di alcune donne straordinarie che ho avuto la fortuna di incontrare in questi anni.
l’11 di marzo è una data del tutto casuale, non porta con sé alcuna rivendicazione. In ordine di “apparizione”, ma non certo di importanza...

Minuta, nemmeno tanto alta, ma appena la sua voce risuonava nel megafono dell’oratorio, tutti  zittivano, Suor Anna. Suor Anna aveva  il potere magico di riuscire a far camminare per ore e ore più di trenta ragazzini per i sentieri di montagna. La Sghesa, così la chiamavamo, gestiva due oratori, e lei, insieme al fenomenale Don Alberto sono riusciti, per il tempo in cui sono rimasti a Garbatola e S. Ilario a far miracolosamente collaborare le due Frazioni. Per chi non conoscesse questa realtà, è un po’ come aver convinto Tom a giocare insieme a Gerry! Quanta pazienza, quanta pazienza nel cercare di responsabilizzare noi “bambini”, tanti piccoli compiti che dovevano essere portati a termine...che ci hanno fatto diventare grandi. 

Maestra di danza per le bimbe, insegnante di sci durante le vacanze sulla neve, e poi di prezioso aiuto prima dell’esame di diritto processuale civile. La Raffa. Quando ero piccola volevo diventare come lei. Era un mito: la donna tuttofare, spigliata, sbrigativa e solidale. A costo di arrivare stremata, una mano era sempre tesa verso chi aveva bisogno. 
Forse è un caso, o forse no...ma il desiderio di studiare Giurisprudenza l’ho sempre avuto. Lei è Avvocato. 

Cristina, Francesca e Ursula. Due italiane e una tedesca. Tre donne di mezza età, tre camminatrici, tre pellegrine. Tutte e tre partite sole, con la famiglia a casa che le attendeva. 
Cristina era sempre la prima a lasciare l’albergue, camminava sola, lentamente, ma pian piano è arrivata a Santiago, 800 km a quasi cinquant’anni, e fuori allenamento. E’ arrivata a Santiago prima di noi! 
Francesca l’ho incontrata il primo giorno del Cammino del Norte, non riuscivo a starle dietro da quanto camminava veloce. Un giorno ha iniziato a farle male una gamba, non ha mai mollato, ha continuato a camminare e ci ha seminati. 
Ursula, Ursula è una forza della natura, appariva e scomapariva, voleva l’Oceano, e camminava finché i suoi piedi non erano bagnati dalle onde salate, voleva addormentarsi sotto le stelle, e barattava un letto per un posto in tenda. Pillole di saggezza davanti ad una birra, due noccioline ed un drummino scroccato. Che donna! 


Loro, loro sono le Donne alle quali voglio dedicare questo ormai trascorso 8 marzo. Loro sì, sono Donne, delle grandi Donne! 


( Ursula sulla Spiaggia di Finisterre, alla ricerca della concha)