mercoledì 21 ottobre 2015


AGIRE COME UNA DONNA





“Agire come una donna”, questa  è stata la frase chiave della campagna degli assorbenti americani Always. 
Il marchio americano ha posto la stessa identica domanda sia a bambine che a donne, strabiliante è vedere come queste hanno risposto. 

( ...buona visione: https://www.youtube.com/watch?v=XjJQBjWYDTs ) 

Un dato è certo: con la comparsa del ciclo mestruale, secondo l’immaginario collettivo, “agire come una donna” significa  correre in modo frivolo e con movimenti esagerati, lanciare la pallina a un metro di distanza ed essere completamente scoordinate.  

Ma che caspita di incantesimo è?!?!

Non aspettare il principe azzurro, non ha interesse a svegliarti. Alzati in piedi e rivaluta il significato di “agire come una donna”, ti suggerisco quello dato dalla bimba: “correre il più veloce possibile!”

Corri fino ad essere bagnata di sudore, gioca a rugby non temendo la comparsa di lividi, fai kick boxing scatenando tutta l’energia che hai in te, arrampica con i calli sui polpastrelli, pedala con polpacci di ferro...

Quando sarai vecchia potrai raccontare ai tuoi nipoti che hai vissuto... e non hai passato pomeriggi aspettando che si asciugasse lo smalto sdraiata su una spiaggia di Riccione. 


Non hai bisogno di dimostrare a nessuno che sei donna, non esistono “cose da donna”. Esistono solo Donne. 

giovedì 27 agosto 2015

WWOOFING 
Live and learn on organic farms 




WWOOF ( World-Wide Opportunities on Organic Farms), è semplicemente  l’ incontro tra fattorie biologiche e giovani volenterosi di assaporare il profumo della terra, del vivere in modo sostenibile, e delle tradizioni del Paese ospitante . 

Nata da un’idea della londinese Sue Coppard nel 1971, l’associazione opera in tutto il mondo, permettendo a giovani ragazzi ( ma possono parteciparvi anche adulti ) di scambiare  ore di lavoro per vitto e alloggio, condividendo ogni momento della vita quotidiana con la gente del posto. E’, quindi, un modo per viaggiare in tutto il mondo in modo low cost, conoscendo la cultura di un paese, la cultura rurale, contadina... quella vita che non è descritta sulle guide turistiche, e nello stesso momento offrire il proprio aiuto a chi ha dedicato la propria vita all’agricoltura biologica e biodinamica. 

Le attività sono le più disparate e dipendono dalla fattoria scelta come meta: c’è chi fa l’orto, chi il formaggio, le marmellate... o anche piccoli lavori di muratura, taglio della legna; ovviamente il lavoro varia a seconda della stagione e del paese ospitante. 

Come aderire? E’ molto semplice, basta registrarsi sul sito del Paese scelto, pagare la quota di iscrizione ( varia dai 15 - 35 euro annuali a seconda della destinazione ) e contattare i vari host per accordarsi sul periodo e sulla durata della permanenza. 

Ospite di Richard e Anita  ( e dei bellissimi cagnoloni Browne e Polly ), ho trascorso un mese stupendo in una fattoria irlandese nel West-Cork. 
Ho strappato erbacce, raccolto patate, fagiolini, piselli, ho costruito muretti fatti di pietre e cemento, ho fatto compostaggio con alghe e arbusti...il tutto con il sottofondo del canto degli uccellini. 
E’ stato faticoso, non nascondo di aver avuto mal di schiena ed essere crollata più di una volta dalla stanchezza, ma la ricompensa è stata immensa. 
E’ soddisfacente vedere i pomodori crescere, colorarsi di rosso, e poi assaporarli sulla stessa tavola. 
E’ stato meraviglioso “battere il cinque” a Vincent, il francese mio compagno di lavoro, una volta terminato di incidere i nostri nomi sul muretto di pietra da noi costruito. 
E’ strabiliante come Anita e Richard accolgano giovani wwoofer in casa propria facendoli sentire come in famiglia, chiaccherate e allegri banchetti erano il pane di ogni giorno. 

Insomma, un’esperienza 50 - 50, si ha la fortuna di essere ospiti di personaggioni, ( sì, perchè sono convinta che tutti gli hosts sono un po’ dei “santoni”, uomini e donne che della semplicità della terra ne hanno fatto una filosofia di vita), e in cambio si offre il proprio lavoro, il proprio impegno. 




( consiglio: se l’idea ti alletta e ti piacerebbe partire l’estate prossima, inizia già a guardarti intorno, entro gennaio -  febbraio gli hosts hanno già l’agenda piena) 


http://wwoofinternational.org
http://www.wwoof.ie

martedì 21 aprile 2015

¿Qué hacer con estas manos?


Una niña negra flota en el mar. Vestida como para ir a una fiesta es mecida por la muerte. ¿Qué hacer con estas manos? Sé que hacer con la boca, y con los ojos y hasta con las ideas, pero ¿qué hacer con estas manos?
Y habrá declaraciones, y cumbres inútiles, una vez más vendrán las promesas estériles. Pero nadie dirá que son negros los que flotan en el Mediterráneo y que su suerte nos trae sin cuidado.
Entonces pienso en el Che en Angola, en uno que supo qué hacer con sus manos.Pienso en esos internacionalistas cubanos que se jugaron la vida en África, que hoy son denostados y hasta expulsados de la historia. Ellos también supieron que hacer con sus manos.
Seguirán vendiendo diamantes de sangre en la opulenta occidente, y el norte del mundo seguirá consumiendo teléfonos móviles de ultimísima generación sin ver que chorrean sangre africana.
Mientras esa niña africana es mecida por el mar de la muerte, en las bolsas suben las acciones de las minas de coltán, y las buenas conciencias de la abundante sociedad de la abundancia mira para otro lado.
Y yo me pregunto qué hacer con estas manos.
(Luis Sepulveda) 

sabato 28 marzo 2015

IL PIACERE DI NON RISPARMIARE TEMPO 

Mercoledì - ma potrebbe essere anche venerdì lunedì, giovedì o martedì -  ore 8.15, Cadorna - Milano - Metro MM1: grigio
Fiumi di persone con il capo chino ( forse per essere aerodinamici, spero!) corrono dalla stazione dei treni o dalle fermate degli autobus al metrò. 
Corrono, corrono con le loro valigette, le loro borse, i loro zaini senza badare a niente, fuorché l’orologio.
Corrono, corrono così velocemente che “l’immissione” in questo torrente in piena ricorda “l’entrata” nel salto della corda. 

Corrono, corrono... MA per quale motivo corrono? verso dove corrono? a cosa pensano mentre corrono? 



Questa cruda immagine rievoca i “Signori grigi” personaggi di fantasia descritti da  Michael Ende in un suo splendido libro che ebbi la fortuna di leggere da piccolina: “Momo”. 

I “Signori Grigi” si dicono agenti della “cassa di risparmio del tempo”, convincono un sempre maggiore numero di persone sull’utilità di risparmiare tempo, poiché questo verrebbe restituito con gli interessi dopo il sessantaduesimo anno di età. Ma è una menzogna, il tempo risparmiato fornisce ai “Signori Grigi” la materia vitale: essi possono condurre un’esistenza parassitaria alle spalle degli altri uomini. 
I bambini, le passioni, gli hobby sono sempre più trascurati, e il tempo diventa sempre più “produttivo”, le tasche diventano sempre più piene...
...così la società muta, si trasforma, senza che alcun controllo democratico possa bloccare l’avanzamento del potere economico. Solo la piccola  Momo ed un gruppo di uomini si oppongono. 

Consumare il tempo vuol dire vivere vuol dire consumare la qualità vitale, risparmiare il tempo - sopravvivere - spegne la vita e distrugge il tempo!

Ben venga la  “Banca del Tempo”, ma una “Banca del Tempo” diversa da quella dei “Signori Grigi” e più simile al fenomeno mondiale nato nelgi anni ’80 in Inghilterra. Non una “Cassa di risparmio del Tempo” che calcola in ore, minuti e secondi il tempo sprecato dalle persone in attività diverse dalla produzione, per mettere a profitto tutto il tempo libero, MA una banca solidale, una banca basata sulla disponibilità a scambiare gratuitamente le diverse competenze di ciascuno avendo come misura di scambio il tempo. Ogni ora impiegata per aiutare il vicino di casa a traslocare, o a fare ripetizioni di latino, verrà restituita in disponibilità degli altri. 

Non più persone che corrono, scattano verso il massimo profitto, ma uomini, donne, che vivono, non sopravvivono! 

Come voi avete occhi per vedere la luce e orecchi per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell’arcobaleno o il canto dell’usignolo per un sordo.”

( Momo - Michael Ende) 

mercoledì 11 marzo 2015

GRANDI DONNE

Con tre giorni di ritardo rispetto a quella che è la data convenzionale della “Festa della Donna” voglio parlarvi di alcune donne straordinarie che ho avuto la fortuna di incontrare in questi anni.
l’11 di marzo è una data del tutto casuale, non porta con sé alcuna rivendicazione. In ordine di “apparizione”, ma non certo di importanza...

Minuta, nemmeno tanto alta, ma appena la sua voce risuonava nel megafono dell’oratorio, tutti  zittivano, Suor Anna. Suor Anna aveva  il potere magico di riuscire a far camminare per ore e ore più di trenta ragazzini per i sentieri di montagna. La Sghesa, così la chiamavamo, gestiva due oratori, e lei, insieme al fenomenale Don Alberto sono riusciti, per il tempo in cui sono rimasti a Garbatola e S. Ilario a far miracolosamente collaborare le due Frazioni. Per chi non conoscesse questa realtà, è un po’ come aver convinto Tom a giocare insieme a Gerry! Quanta pazienza, quanta pazienza nel cercare di responsabilizzare noi “bambini”, tanti piccoli compiti che dovevano essere portati a termine...che ci hanno fatto diventare grandi. 

Maestra di danza per le bimbe, insegnante di sci durante le vacanze sulla neve, e poi di prezioso aiuto prima dell’esame di diritto processuale civile. La Raffa. Quando ero piccola volevo diventare come lei. Era un mito: la donna tuttofare, spigliata, sbrigativa e solidale. A costo di arrivare stremata, una mano era sempre tesa verso chi aveva bisogno. 
Forse è un caso, o forse no...ma il desiderio di studiare Giurisprudenza l’ho sempre avuto. Lei è Avvocato. 

Cristina, Francesca e Ursula. Due italiane e una tedesca. Tre donne di mezza età, tre camminatrici, tre pellegrine. Tutte e tre partite sole, con la famiglia a casa che le attendeva. 
Cristina era sempre la prima a lasciare l’albergue, camminava sola, lentamente, ma pian piano è arrivata a Santiago, 800 km a quasi cinquant’anni, e fuori allenamento. E’ arrivata a Santiago prima di noi! 
Francesca l’ho incontrata il primo giorno del Cammino del Norte, non riuscivo a starle dietro da quanto camminava veloce. Un giorno ha iniziato a farle male una gamba, non ha mai mollato, ha continuato a camminare e ci ha seminati. 
Ursula, Ursula è una forza della natura, appariva e scomapariva, voleva l’Oceano, e camminava finché i suoi piedi non erano bagnati dalle onde salate, voleva addormentarsi sotto le stelle, e barattava un letto per un posto in tenda. Pillole di saggezza davanti ad una birra, due noccioline ed un drummino scroccato. Che donna! 


Loro, loro sono le Donne alle quali voglio dedicare questo ormai trascorso 8 marzo. Loro sì, sono Donne, delle grandi Donne! 


( Ursula sulla Spiaggia di Finisterre, alla ricerca della concha)