"Temo che gli animali vedano nell'uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedono ciè in lui l'animale delirante, l'animale che ride, l'animale che piange, l'animale infelice" ( Friedrich Nietzesche, La gaia scienza)
I rapporti fra uomo e animale nella loro complessità esprimono sentimenti ambigui:
rifiuto e attrazione, identificazione e derisione, affetto e odio, protezione e desiderio di
distruzione…
Lévy-Srauss1 afferma che l'animale oltre a essere "buono da mangiare", è anche "buono da
pensare".
Il pensiero occidentale si è impegnato in maniera furiosa e persistente, senza tuttavia mai
giungere a successi definitivi, a negare o rimuovere la propria componente animale, allo
scopo di considerarsi un essere solo razionale.
Molti sono i poeti che hanno scritto testi, aventi come oggetto gli animali e dove spesso un
sentimento profondo di empatia e di identificazione viene mirabilmente espresso.
“Un piccolo animale,
maiale, uccello o cane
abbandonato,
irsuto tra penne o pelo,
ho udito tutta la notte,
febbricitante, gemente.
Era una notte lunga
e a Isla Negra, il mare
scuoteva tutti i suoi tuoni, la ferramenta,
le tonnellate di sale, i suoi vetri rotti
contro la roccia immobile.
Il silenzio era aperto e aggressivo
dopo ogni colpo o cataratta:
Il mio sonno si cuciva
come filando la notte ininterrotta
e allora il piccolo essere peloso,
orso piccino o bimbo infermo,
soffocava o aveva febbre,
piccolo fuoco di dolore, gemito
contro la notte immensa dell'oceano,
contro la torre nera del silenzio,
un animale ferito,
piccolino,
appena sussurrante
sotto il vuoto della notte,
solo.”
piccolo fuoco di dolore, gemito
contro la notte immensa dell'oceano,
contro la torre nera del silenzio,
un animale ferito,
piccolino,
appena sussurrante
sotto il vuoto della notte,
solo.”
(Pablo Neruda, da Il mare e le campane, Passigli, 2001)
Si noti come Neruda non dia importanza alla natura dell’animale, nel primo verso, infatti,
parla di “un animale”, e nel secondo emerge ancor più la genericità di questo: “ maiale,
uccello o cane”. Egli, dunque, sottolinea non l’aspetto esteriore, bensì il sentimento di
abbandono e sofferenza provato da questo essere indeterminato. La tempesta, il mare in
burrasca ed il vento di Isla Negra e la condizione del poeta sono in empatia con l’animale.
La precarietà della vita e la sofferenza affliggono allo stesso modo sia il poeta che l’animale
indefinito. Neruda non utilizza una metrica precisa, si hanno quettro strofe ognuna delle
quali presenta una lunghezza differente, analogamente i versi non seguono regole
metriche
L’empatia è una forma di conoscenza e di comunicazione con chi è diverso e ha a che fare
con una particolare modalità di "sentire l'altro". Il processo di conoscenza avviene
coinvolgendo il corpo, le emozioni e la vita della "mente", lasciando sullo sfondo la
razionalità. Secondo la scienza anche gli animali possiedono, accanto a rudimentali abilità
cognitive, una "psiche" che fa loro vivere emozioni come il dolore, l'angoscia, lo stress e
persino l'amore. L'empatia, come ogni altra forma di comunicazione, per non scomparire
ha bisogno di essere costantemente esercitata. Gli artisti, che nutrono la propria creatività
con il contatto con quella parte di mondo originario primordiale, tengono aperto il canale
di comunicazione empatizzando con il mondo animale.
E anche un pensatore come Nietzsche, prima di cadere definitivamente nella follia, ha
riservato il suo ultimo gesto di solidarietà e comprensione a un cavallo maltrattato,
abbracciandolo e baciandolo.
Il testo che segue di Kikuo Takano3, poeta giapponese, testimonia in modo esemplare
l'essenza umana che è presente nell'animale e viceversa:
LE MANI GIUNTE
“Quando la scimmia col suo piccolo in braccio
corre sconvolta ma non fa in tempo
a fuggire, né trova il suo rifugio,
verso chi le punta il fucile
giunge le mani e implora
di lasciarla andare, di salvarla,
piangendo disperata, strofinandosi
le mani con tutte le forze.
Il suo gesto nel chiedere pietà
Al cacciatore, è come quello dell'uomo.
Per quanto esperto, il cacciatore di scimmie
Non se la sente allora di sparare.
"Su, fuggi fa presto!"Chiusi gli occhi
scoppia a piangere - così ci racconta.
Sebbene non ricordi più il nome
del vecchio che mi ha raccontato
con amarezza quel suo lugubre lavoro
dicendomi di non voler più affrontare,
né in campagna né sui monti,
la tragedia del cacciatore di scimmie,
non posso scordare le mani giunte della scimmia,
quel tremolio di mani che ad altre somigliano.”
( Kikuo Takano, Nel cielo alto. Mondadori 2003)
corre sconvolta ma non fa in tempo
a fuggire, né trova il suo rifugio,
verso chi le punta il fucile
giunge le mani e implora
di lasciarla andare, di salvarla,
piangendo disperata, strofinandosi
le mani con tutte le forze.
Il suo gesto nel chiedere pietà
Al cacciatore, è come quello dell'uomo.
Per quanto esperto, il cacciatore di scimmie
Non se la sente allora di sparare.
"Su, fuggi fa presto!"Chiusi gli occhi
scoppia a piangere - così ci racconta.
Sebbene non ricordi più il nome
del vecchio che mi ha raccontato
con amarezza quel suo lugubre lavoro
dicendomi di non voler più affrontare,
né in campagna né sui monti,
la tragedia del cacciatore di scimmie,
non posso scordare le mani giunte della scimmia,
quel tremolio di mani che ad altre somigliano.”
( Kikuo Takano, Nel cielo alto. Mondadori 2003)
Kikuo Takano in questo testo affianca amabilmente la condizione dell’uomo e della scimmia. La
scimmia giunge le mani ed implora di essere lasciata andare insieme al suo piccolo che porta in
braccio, comportamento tipicamente umano, lo afferma anche l’autore stesso al v.10. Il cacciatore a
tale scena si commuove, esortando la scimmia a fuggire. L’uomo probabilmente è rimasto
impressionato dalla strabiliante somiglianza tra le mani dell’uomo e della scimmia, ciò ha
provocato in lui una profonda riflessione, causando la tramutazione della scimmia davanti ai suoi
occhi, ciò è espresso mirabilmente negli ultimi versi “ quel tremolio di mani che ad altre
somigliano”...
1 Claude Lévi-Strauss ( Bruxelles, 28 novembre 1908-Parigi, 30 ottobre 2009) è stato un antropologo, psicologo e filosofo francese. Tra i suoi contributi alla psicologia scientifica ci è l’applicazione del metodo d’indagine strutturalista agli studi antropologici.
2 Pablo Neruda ( Parral, 12 luglio 1904 - Santiago, 23 settembre 1973) è stato un poeta cileno. viene considerato una delle più importanti figure della letteratura latino americana contemporanea.
3 Kikuo Takano ( Isola di sado, 20 novembre 1927, - 1 maggio 2006) è stato un poeta e matematico giapponese.
